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Naba alla Milano Design Week 2025 nell’ambito di Iinterni Cre-Action con

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In occasione della Milano Design Week, l’evento internazionale di riferimento per il mondo del progetto, Naba, Nuova Accademia di Belle Arti con The Design School at Arizona State University ASU, presentano l’installazione “Design for the Moon” all’interno della mostra-evento INTERNI Cre-Action del Fuorisalone 2025, in programma dal 7 al 17 aprile nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano in Via Festa del Perdono 7.

Attraverso un dialogo evocativo tra oggetti speculativi e futuri habitat sostenibili per la Luna, si invitano i visitatori a riflettere sull’adattabilità del design in contesti extraterrestri esplorando il confine tra realtà e immaginazione.

ll progetto è a cura di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti con Claudio Larcher, Naba Design Area Leader, e Luca Poncellini, Direttore del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate, in collaborazione con The Design School at Arizona State University, ASU con Luis Angarita, Hazal Gümüş Çiftçi, Elena Rocchi e Guillermo Trotti (collettivo ASTROTERRA), il coinvolgimento degli studenti dell’Area Design di NABA coordinati da Sofia D’Andrea, NABA Design Area Academic Assistant, e da Ernesto Iadevaia, docente dell’Accademia, e degli studenti dei programmi in Industrial Design e in Architettura/Space Architecture di ASU.

La struttura, ispirata ai paesaggi lunari, si presenta come una cupola geodetica che consente ai visitatori di immergersi in un’atmosfera distopica, mettendo a confronto design speculativo e soluzioni scientifiche.

L’allestimento interno crea un contrasto sensoriale con il mondo esterno: la sabbia al suolo offre un’esperienza tattile, mentre effetti sonori e visivi completano l’esperienza immersiva.

L’installazione si trasforma così in un “salotto lunare” che invita i visitatori a sdraiarsi sulle iconiche poltrone Sacco di Zanotta e osservare la “Luna” dall’interno, creando un momento di pausa e riflessione.

Una serie di oggetti stampati in 3D, progettati dagli studenti di Naba, mostrano un approccio antropologico al design per immaginare le esperienze dell’uomo sulla Luna. A completare la mostra, un film e i progetti 3D legati all’architettura spaziale e al design realizzati dagli studenti dei corsi di Space Architecture di The Design School at Arizona State University ASU offrono ulteriori spunti progettuali.

Ogni progetto riflette una visione innovativa del design, pensato per la vita lunare, con soluzioni che spaziano dall’uso quotidiano a concetti sperimentali. Se da un lato apre a possibilità radicali per il futuro, dall’altro riflette su come queste innovazioni possano rispondere alle sfide del nostro pianeta.

Nella giornata di inaugurazione della mostra INTERNI Cre-Action, l’installazione “Design for the Moon” si è completata con l’azione performativa dal titolo “Lunificazione” che esplora il tema lunare utilizzando lo spray come strumento espressivo.

Una mappa astratta, ispirata ai paesaggi lunari, ha preso forma nel corso della giornata attraverso il contrasto tra la superficie bianca della struttura geodetica e il colore metallizzato steso in scale di grigi dall’azione di alcuni alumni del Dipartimento di Arti Visive di Naba.

Le riflessioni sulla progettazione di ambienti nello spazio sono state approfondite da un talk di Paolo Nespoli, ex astronauta dell’ESA (European Space Agency) dal titolo “Esperienze personali dopo quasi un anno di vita sulla ISS”, che si è tenuto mercoledì 9 aprile alle ore 11 presso l’Aula del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Milano.

Con il racconto della propria esperienza, Paolo Nespoli ha guidato il pubblico composto da studenti di Naba e Asu attraverso una prospettiva unica sulla vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), illustrando immagini che ne evidenziano alcuni dettagli chiave e condividendo gli insegnamenti appresi per le future missioni lunari. In particolare, durante l’appuntamento l’ex astronauta ha coinvolto gli studenti tra il pubblico in una conversazione sull’evoluzione del design legato ai contesti extraterrestri, invitandoli a sognare: “Volevo rivolgermi a questa audience di persone giovani, capaci, volenterose, pronte: vorrei dirvi di sognare veramente le cose. Sognare significa immaginare delle cose che non esistono. Vent’anni fa nessuno avrebbe potuto dire che oggi tutti avremmo avuto in tasca un cellulare e tutto ciò che ci permette di fare. Ma sono tanti gli esempi i vestiti, il modo di vivere, di mangiare, di interagire, ci sono tante cose che dobbiamo rivedere sempre nel modo migliore. Non abbiate timore di sognare, di tirare fuori queste idee impossibili, crederci, poi svegliarvi da questo sogno e darvi da fare per realizzarle, perché quante sono le idee impossibili che diventano normalità?”

A voi, giovani progettisti, rivolgo un invito: immaginate senza paura, esplorate e sognate l’impossibile. Pensate habitat lunari e ambienti extraterrestri che ancora non esistono, ma che potrebbero un giorno accogliere la vita umana. Perché ogni vera innovazione ha avuto origine da un’idea considerata irrealizzabile. E sarà grazie alla creatività e al pensiero progettuale di menti come le vostre se il sogno impossibile domani diventerà realtà”

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