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Siaf difende scuola Gdf L’Aquila, ‘accuse gravi e distorte’ – Notizie

pubblicato il

Il Sindacato italiano autonomo
finanzieri respinge le accuse di atti vessatori e sevizie
rivolte al personale istruttore della Scuola Ispettori e
Sovrintendenti della Guardia di Finanza dell’Aquila, definendole
“gravi e lesive della dignità e professionalità degli
operatori”.

   
Secondo il sindacato, tali affermazioni – divulgate da media
e social anche sulla base di un’interrogazione parlamentare
della senatrice Ilaria Cucchi – “offrono una visione distorta e
fuorviante della realtà”.

   
In una nota a firma di Eliseo Taverna, segretario generale
nazionale, e Antonio Cammarano, vice segretario interregionale
Abruzzo e Molise Siaf, il sindacato chiarisce che le attività
della Scuola, come l’alzata mattutina alle 6:20 o l’attenzione
formale all’aspetto fisico e comportamentale, rientrano nella
normale disciplina militare”. Quanto alle presunte forzature su
allieve con problemi fisiologici, il sindacato precisa che “in
presenza di dismenorrea o di altri disagi similari, che creino
difficoltà a svolgere le normali attività, viene concesso, su
richiesta delle interessate, il riposo medico presso la propria
camera, previa autorizzazione del dirigente sanitario”.

   
“In merito alla percentuale di rinunce al corso – ricorda il
sindacato – storicamente ogni anno si registrano entro i primi
trenta giorni abbandoni da parte di aspiranti vincitori di
concorso, e le ragioni non sono certo attribuibili a trattamenti
disumani, distorti o vessatori, ma semplicemente al fatto che
alcuni di loro realizzano e prendono atto, probabilmente, di non
aver fatto la scelta giusta rispetto alle proprie aspettative”.

   
Nella nota viene anche ricordato che i ragazzi “entrano nel
Corpo più o meno in un’età post adolescenziale, con tutto ciò
che fisiologicamente ne deriva, anche in termini di fragilità, e
dopo tre anni escono donne e uomini strutturati”. Il sindacato
si riserva dunque di tutelare il personale coinvolto anche
legalmente, visto l’impatto mediatico e la delegittimazione in
atto, ricordando che la Scuola forma ispettori preparati “a
rispondere alle sfide della sicurezza nazionale con rigore,
disciplina e resilienza”.

   

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