“Non si tratta di una ‘disciplina’ riservata solo ai pontefici e alle celebrità, al contrario è destinata a migliorare dal punto di vista igienico-sanitario il sistema cimiteriale, le veglie dei nostri cari defunti, i trasporti nazionali e internazionali. Ci occupiamo, in apparenza, dell’aspetto estetico per dare dignità ai nostri morti, per un ultimo saluto, per un ultimo ricordo non traumatico”. Parla con l’Adnkronos Andrea Fantozzi, massimo esperto di Tanatoprassi, il trattamento post-mortem volto a conservare la salma del defunto, come è accaduto a papa Francesco esposto alle preghiere dei fedeli.
Un ‘decoro’ per Andrea Fantozzi che negli anni si è trasformato in una vera e propria missione, ha studiato prodotti e tecniche, anche meno invasive, per coloro che si occupano della cura dei corpi. “Metto a punto prodotti da autodidatta per la passione che mi lega alla mia professione – ha aggiunto- Ho lavorato tanti anni con la formalina ed è un prodotto aggressivo, si piange, lacrimano gli occhi, è un gas diluito, irrita i tessuti. La formalina, tra l’altro, è tossica e cancerogena. Da tempo ho cercato soluzioni migliori – ha proseguito – oggi utilizziamo prodotti meno invasivi, fissatori della materia organica estremamente potenti, che abbiamo brevettato, e che ci consentono di intervenire anche nei casi di decomposizione avanzata per corpi ritrovati dopo 15 -20 giorni “.
Tra le personalità illustri che ha avuto in cura, Andrea Fantozzi ricorda Giovanni Paolo II, Luciano Pavarotti, Enzo Jannacci, Giuseppe Cremonini, re della carne, Chiara Lubich accanto al ‘restauro’ dei corpi dei cardinali Ferrari e Schuster.