“Ricordo quando si è affacciato per la prima volta dal balcone della Basilica di San Pietro e ha detto ‘sono Francesco’. Lui è stato una grande novità, come tutto il suo papato. Il suo programma era moderno e importante non solo sul piano religioso ma anche e soprattutto sociale”. A parlare all’Adnkronos è la regista e sceneggiatrice Liliana Cavani, che ricorda papa Bergoglio, morto il giorno di Pasquetta all’età di 88 anni. “Non l’ho mai conosciuto non c’era neanche motivo da un certo punto di vista perché ognuno faceva il suo lavoro”, spiega la regista oggi 92enne, che riflette su come l’attività del Santo Padre sia molto vicina alla figura di San Francesco, che Cavani ha raccontato in ‘Francesco d’Assisi’, la miniserie tv del 1966 con protagonista Lou Castel (poi riedita nel 1972), nel film del 1989 ‘Francesco’ con Mickey Rourke nei panni del santo e nelle miniserie del 2014 ‘Francesco’ con la voce narrante della stessa Cavani e con protagonista Mateusz Kosciukiewicz.
“Papa Francesco è uscito dalle biblioteche e dagli studi seguendo un’impostazione sociale, che è quella francescana. Ci ha visto bene perché ce ne era un bisogno enorme”. Cavani premettendo che “è bello il rito tanto quanto la storia” sottolinea però che “c’è un presente con tante persone che hanno bisogno di avere qualcuno che gli dice che la vita può essere, non dico bella, ma almeno vivibile”.
Su come dovrebbe essere il prossimo pontefice, Cavani dice: “Come Papa Francesco, non si può tornare indietro perché corrisponde a quello che avrebbe dovuto essere il Papa: un Papa padre e che aiuta”, conclude.