Era con Papa Francesco all’uscita dall’ospedale Gemelli e durante tutte le visite a sorpresa degli ultimi giorni: si chiama Massimiliano Strappetti l’infermiere personale del Pontefice, che è rimasto accanto a Bergoglio fino alla fine.
Chi è l’infermiere personale di Francesco
Cinquantacinque anni, tifoso della Lazio, Massimiliano Strappetti ha lavorato al Policlinico Gemelli dal 1994 al 2002, come scrive sui social, e in seguito è diventato prima infermiere professionale per il Vaticano e in seguito infermiere personale di Papa Francesco. A lui il pontefice ha rivolto l’ultimo saluto.
I media vaticani hanno raccontato che prima di entrare in coma, Bergoglio ha salutato un’ultima volta con la mano il fedele infermiere. “Grazie per avermi riportato in piazza”, sarebbero le ultime parole che Papa Francesco gli avrebbe rivolto domenica dopo il bagno di folla in papamobile al termine della benedizione Urbi et Orbi di Pasqua. Di lui il Papa si fidava tanto che, secondo quanto riportato dai media vaticani, prima di recarsi in piazza San Pietro il giorno di Pasqua avrebbe chiesto proprio a Strappetti: “Credi che possa farlo?”.
Gli infermieri e il Papa
“Papa Francesco ha sempre mostrato un affetto sincero e una stima profonda per gli infermieri: in ogni incontro, in ogni discorso, ci ha ricordato la dignità e la dedizione pregna di competenza e relazione curativa della nostra professione. La sua vicinanza agli ultimi, il suo sguardo attento verso chi è accanto al prossimo, resteranno per sempre nel cuore di chi ogni giorno indossa una divisa sanitaria”, dice all’Adnkronos Salute la presidente della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi), Barbara Mangiacavalli.
“La competenza e la professionalità del collega Strappetti, unite a questi valori, hanno sicuramente garantito al Pontefice, nella lunga fase della sua vita costellata da malanni, un approdo sicuro e un faro di speranza: ciò che gli infermieri sono ogni giorno”, sottolinea la presidente.
I media vaticani, nel raccontare le ultime ore del Papa in vita, collocano intorno alle 5.30 di lunedì mattina “le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Più di un’ora dopo, fatto un gesto di saluto con la mano a Strappetti, il Pontefice è entrato in coma. Non ha sofferto”.