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Papa Franceso e l’ebraismo milanese, un uomo buono

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Di Jorge Maria Bergoglio, scomparso questa mattina, “ho il ricordo di un uomo buono, che ha sempre fatto sentire il suo appoggio ai più deboli”. La comunità ebraica milanese “è vicina ai nostri fratelli di fede cattolica e a tutte quelle persone che oggi si sentono un po’ più sole e spaesate”. È il ritratto che il vicepresidente della comunità ebraica di Milano, Ilan Boni, fa del pontefice. Per molte persone, la giornata odierna, rappresenta “più della perdita di un capo spirituale”, è venuta a mancare “una persona molto legata a loro che ha offerto vero sostegno in tutti i momenti di difficoltà”. Papa Francesco con le sue parole “sapeva entrare nel cuore delle persone, di quanti avevano bisogno e supporto, per offrire sostegno, amore e ascolto. Un uomo di tante parole con le quali entrava nel cuore della gente”.

Secondo Boni, l’impatto del pontificato di Bergoglio nel dialogo ebraico-cattolico, ha seguito le orme di Papa Giovanni Paolo II. “Fin da subito ha avuto parole buone e di sostegno per la religione ebraica, e parole di condanna, ripetute anche nei suoi ultimi giorni, contro questo antisemitismo sempre più crescente” sottolinea. “Ci chiamano cugini, fratelli. Ricordo, ancora prima che Bergoglio diventasse papa, che andò durante Hanukkah (la festa delle luci e dei miracoli), in un sinagoga in argentina ad accendere la menorah, il candelabro – aggiunge -. Siamo persone di buon senso e quando viene a mancare una personalità così forte, ma anche teneramente combattiva, fa male a tutti”.

Oggi è una giornata di lutto, passeranno diverse settimane prima dell’elezione del prossimo pontefice. Il vicepresidente della comunità ebraica milanese auspica che il successore di Papa Francesco “mantenga la vicinanza mostrata all’ebraismo” e “denunci l’antisemitismo”. “Quella del pontefice è una personalità le cui parole vengono ascoltate, anche quelle di denuncia contro l’odio antiebraico e spero verranno dette anche dal prossimo papa”. Infine “auspico vengano dette parole di pace non solo per il conflitto israelo-palestinese, ma per tutti i conflitti che il mondo sta affrontando”. “C’è un mondo che sta andando a subbuglio, una persona con carisma che possa parlare al cuore delle persone potrà fare solo del bene” conclude Boni.

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