Circa diecimila persone hanno
assistito ieri sera a Sulmona (L’Aquila) alla processione del
Venerdì Santo, organizzata dall’Arciconfraternita della
Santissima Trinità, per il 198/o anno di fila da quando, il 13
aprile 1827, i trinitari avevano ereditato l’organizzazione
della processione dalla Congrega dei Nobili. Tra ali di folla, i
trinitari in saio rosso, che richiama l’ardore della carità,
hanno sfilato lungo il centro storico di Sulmona, attraversando
13 chiese. Ad aprire il corteo il Tronco, la grande croce vacua
in velluto cremisi del 1752, realizzata da Nicola Gizzi, che
richiama l’albero della vita. Opera recentemente restaurata a
cento anni dall’onorificenza assegnata da papa Pio XI. A
scortare la croce la fila di 18 lampioni che compongono il
“quadrato”. Poi la croce lignea e i simulacri della bara del
Cristo Morto e della statua dell’Addolorata.
Caratteristico il coro composto da 124 cantori che hanno
intonato il Miserere, la versione di Raffaele Scotti. Questa
sera alle 21, sarà la volta della piccola processione del sabato
santo. Dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba, i confratelli
porteranno la statua della Madonna alla Chiesa di San Filippo
Neri dove domani uscirà vestita con i panni del lutto per
correre poi incontro al Cristo Risorto. Sarà quindi la volta
della sacra rappresentazione della Madonna che scappa in piazza,
organizzata dalla confraternita Lauretana. Per seguire l’antico
rito si prevede la presenza di circa diecimila persone e di
sessanta uomini in divisa.
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