mercoledì, 16 Aprile 2025
11.2 C
Avezzano
HomeCronacaSanità, risparmi per oltre 1 mld l'anno con stili di vita sani:...

Sanità, risparmi per oltre 1 mld l’anno con stili di vita sani: da dieta a fumo

pubblicato il

“La prevenzione parte dagli stili di vita e c’è tanta strada ancora da fare per gli italiani. Si potrebbe risparmiare ben oltre 1 miliardo di euro l’anno solo per i costi sanitari diretti con comportamenti sani, dalla dieta al fumo”. E’ uno dei dati che emerge dal report presentato alla Facoltà di Economia della sede di Roma dell’Università Cattolica per il lancio della nuova iniziativa Osservatorio sull’Economia della Salute pubblica per il cambiamento del sistema sanitario italiano. Fondato dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems) – Facoltà di Economia, l’Osservatorio “ha l’obiettivo di analizzare e monitorare in modo sistematico le abitudini e gli stili di vita della popolazione italiana, valutandone l’impatto sulla spesa sanitaria nazionale. Per il futuro serve una ‘prevenzione smart’ basata su interventi precoci, sulle strategie di salute comportamentale e su un accesso equo ai servizi sanitari”. Si tratta della prima piattaforma in Italia che combina modellistica economica, innovazione sanitaria e scienze comportamentali.

Secondo gli esperti, “la prevenzione è la chiave per rimanere in salute e adottare stili di vita sani è il primo pilastro di questo approccio. Oltre a migliorare la qualità della vita, ciò comporta un risparmio economico significativo per il Paese: da un lato per la riduzione dei costi diretti legati all’assistenza sanitaria, dall’altro per il recupero di produttività, grazie a una popolazione più attiva, presente e in buona salute. Basti pensare – è stato ribadito – che solo con azioni di contrasto al fumo, agli alcolici, alla sedentarietà e alla cattiva alimentazione si potrebbe risparmiare ben oltre 1 miliardo di euro l’anno solamente per i costi sanitari diretti; cifre rilevanti, soprattutto in un periodo in cui gli effetti della pandemia e dei conflitti internazionali hanno indebolito il nostro sistema sanitario e ridotto la ricchezza delle famiglie e del Paese. Di conseguenza, si potrebbe attenuare la contrazione del rapporto tra la spesa sanitaria e il Pil nei prossimi anni, contribuendo a migliorare la sostenibilità del sistema”.

In Italia “il fumo continua a rappresentare una delle principali sfide per la salute pubblica, con una percentuale di fumatori pari a oltre il 19%, stabile da un decennio. In questo contesto – ricordano gli esperti – se metà dei fumatori italiani modificasse le proprie abitudini consumo optando per prodotti alternativi senza combustione, si potrebbero ottenere risparmi significativi per il Servizio sanitario nazionale, che potrebbero superare i 700 milioni di euro all’anno”.

‘Meno alcol, più attività fisica, ridurre lo zucchero e mangiare sano’

“Inoltre, in Italia quasi il 3% della popolazione è grande consumatore di alcol, con effetti devastanti sulla salute, come danni al fegato, problemi cardiaci, ipertensione e un maggiore rischio di tumori. Se 1 persona su 1.000 riducesse il consumo di alcol ai livelli raccomandati (massimo 2 unità al giorno per gli uomini, 1 per le donne), il Servizio sanitario nazionale potrebbe risparmiare 60 milioni di euro all’anno. E poi ancora, anche la sedentarietà rappresenta una sfida per il sistema sanitario italiano. Circa il 40% degli italiani non svolge alcuna attività fisica, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità e altre patologie come il cancro al colon, l’ipertensione, l’osteoporosi, la depressione e l’ansia”.

“Le stime – si legge nel report – evidenziano che, se 1 persona su 100 iniziasse a praticare almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana, il risparmio per il sistema sanitario potrebbe essere di 223 milioni di euro all’anno. Quanto alla dieta, la cattiva alimentazione, combinata con alti livelli di zucchero nel sangue e ipertensione, contribuisce all’aumento del carico di malattie croniche in Italia. Ogni italiano consuma 32 kg di zucchero all’anno, pari a 22 zollette di zucchero al giorno (2021), posizionando gli italiani al 48esimo posto nel mondo. Si tratta di una cifra mai vista prima e di un aumento dei consumi del 135% dagli anni ’60. Sempre nel 2021, 109.000 italiani sono morti prematuramente a causa di un’alimentazione non sana”.

‘La prevenzione deve diventare smart e coinvolgere i cittadini’

Il suggerimento degli esperti è che “la prevenzione deve diventare smart e coinvolgere i cittadini: ad esempio, si può disincentivare il consumo di cibi zuccherati con una tassazione progressiva che cresce al crescere della percentuale di zucchero; oppure si può pensare all’integrazione dell’educazione alimentare nel curriculum scolastico, dalla scuola primaria a quella secondaria. Gli studenti partecipano a lezioni pratiche e teoriche che insegnano i principi di una dieta equilibrata, promuovendo scelte salutari senza imporre restrizioni”.

L’Osservatorio sull’Economia della Salute pubblica per il cambiamento del sistema sanitario italiano “è composto da un team multidisciplinare di accademici di alto livello, esperti di politiche e leader di pensiero, sia italiani che internazionali”, spiega Giuseppe Arbia, direttore dell’Altems. L’Osservatorio “fornirà consulenza ai politici per tradurre la ricerca in azione e migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario. La piattaforma punta a soluzioni che mirino all’intervento precoce, a nuove strategie di salute comportamentale e a soluzioni innovative come l’intelligenza artificiale e la digital health. L’obiettivo è offrire una consulenza diretta ai politici per tradurre la ricerca in azione e passare a un sistema efficiente, efficace e più stabile. La nostra nazione dovrà passare da un modello di assistenza sanitaria reattivo e basato sul trattamento a un approccio sistemico e proattivo in cui l’intervento precoce, le strategie di salute comportamentale e le soluzioni innovative siano prioritarie”.

L’Osservatorio ‘immagina un modello sanitario che allontani l’Italia da un’assistenza reattiva, basata sul trattamento’

L’Osservatorio, precisa Francesco Moscone della Brunel Business School e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, “sarà coordinato da un comitato scientifico composto da esperti multidisciplinari nei campi dell’economia sanitaria, della statistica, dell’econometria e della sanità pubblica. Il team multidisciplinare comprende accademici di alto livello, esperti di politiche e leader di pensiero, sia italiani che internazionali. L’inclusione di esperti stranieri garantisce che le migliori pratiche globali informino le raccomandazioni dell’Osservatorio, consentendo al contempo all’Italia di adattare strategie collaudate ai suoi specifici contesti culturali, economici e sociali”.

“L’Osservatorio fornirà analisi basate sui dati, orientamenti politici, commenti di esperti ed eventi pubblici per informare i responsabili delle decisioni, definire le politiche sanitarie e coinvolgere il pubblico in discussioni basate su dati concreti. La creazione di un sistema sanitario orientato alla prevenzione riduce i costi sanitari aumenta la produttività della forza lavoro e stabilizza le finanze pubbliche, garantendo una popolazione più sana e un’economia italiana più competitiva. E’ una grande sfida, ma possiamo raggiungerla, se i migliori esperti lavorano fianco a fianco”, assicurano Arbia e Moscone. Inoltre, l’Osservatorio “immagina un modello sanitario che allontani l’Italia da un’assistenza reattiva, basata sul trattamento, e la orienti verso un approccio sistemico e preventivo. Questa trasformazione richiede riforme politiche mirate, collaborazione intersettoriale e un approccio basato sui dati, affinché la prevenzione sanitaria non sia solo un ideale, ma una componente fondamentale del sistema sanitario italiano”.

“Attualmente – osservano gli esperti – il sistema sanitario italiano si confronta con inefficienze, disuguaglianze regionali, carenza di personale e un’eccessiva dipendenza dall’assistenza ospedaliera. Sebbene l’aspettativa di vita rimanga tra le più alte d’Europa, le malattie prevenibili come le patologie cardiovascolari, l’obesità e il diabete sono in aumento, contribuendo all’incremento dei costi sanitari a lungo termine. Un approccio di prevenzione intelligente potrebbe invertire questa tendenza, ponendo l’accento sull’intervento precoce, sulle strategie di salute comportamentale e su un accesso equo ai servizi sanitari”.

Ultimi Articoli

Mattarella ricoverato all’ospedale Santo Spirito per impianto pacemaker

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,...

Champions League, Aston Villa-Psg 3-2 e Dortmund-Barcellona 3-1

I francesi perdono 3-2 a Birmingham contro l'Aston Villa, ma...

Mattarella ricoverato in ospedale, cos’è il pacemaler e a cosa serve

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottoposto all'impianto di un...

Rischi Tac, radiologi: “Nessun allarme, serve appropriatezza”

"Non c'è nessun allarme sull'impiego delle Tac per fini diagnostici e rischio di cancro....

Altre notizie

Mattarella ricoverato all’ospedale Santo Spirito per impianto pacemaker

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,...

Champions League, Aston Villa-Psg 3-2 e Dortmund-Barcellona 3-1

I francesi perdono 3-2 a Birmingham contro l'Aston Villa, ma...

Mattarella ricoverato in ospedale, cos’è il pacemaler e a cosa serve

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottoposto all'impianto di un...