Le borse mondiali hanno chiuso la
scorsa settimana con perdite consistenti e in doppia cifra dopo
l’annuncio dei dazi Usa, mentre Bitcoin ha fatto registrare,
“con una resilienza inaspettata”, una settimana equilibrata,
chiudendo la sessione di venerdì allo stesso prezzo della
settimana precedente. A sollevare la questione è l’analista
teramano Gianluca Grossi, caporedattore di Criptovaluta.it,
rivolgendosi agli investitori abruzzesi.
“Larry Fink, ad di BlackRock, da tempo consiglia Bitcoin
come asset alternativo e per assicurarsi contro le intemperie
monetarie e politiche. Da tempo – spiega Grossi interpellato
dall’ANSA – è in contatto con fondi sovrani e grandi
investitori, suggerendo allocazioni dal 2% al 5%. I mercati
aspettavano da tempo che tale impegno si traducesse in un
cambiamento di prospettiva dei mercati verso Bitcoin.
Cambiamento di prospettiva che non è ancora maturo, che dovrà
essere confermato, ma che vede nelle performance di questa
settimana da parte di Bitcoin qualche primo passo in avanti.
Forse siamo ancora lontani da ritenere, come intelligenza
collettiva, Bitcoin al pari dell’oro, ma non è detto che non ci
arriveremo a breve e non è detto che presto arrivino altre
conferme da parte di grandi investitori”.
Il fondo sovrano di Abu Dhabi ha annunciato l’acquisto in
febbraio di 436 milioni di dollari in Bitcoin proprio tramite
gli ETF quotati negli Stati Uniti da BlackRock, gruppo che ha
lanciato un prodotto analogo in Europa, in forma di ETN, il 25
marzo, probabilmente per puntare a un pubblico di grandi
investitori istituzionali che vogliono esporsi verso Bitcoin con
le rassicurazioni che i grandi gestori possono offrire.
“Bitcoin come oro digitale? In realtà è molto di più, per
quanto sia adesso questa la narrativa prevalente. Un Bitcoin che
nelle economie moderne e digitali dovrebbe svolgere il ruolo
dell’oro, condividendone alcune caratteristiche. Non è però
soltanto questo e forse non è l’aspetto più importante di
Bitcoin -conclude Grossi – che è in realtà un sistema monetario
di regole ferme ma condivise, alle quali anche giganti come
BlackRock devono sottostare”.
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