lunedì, 21 Aprile 2025
12.4 C
Avezzano
HomeEsteriil metodo di Musk (e di Trump)

il metodo di Musk (e di Trump)

pubblicato il

Starlink sì, Starlink no. Con l’interruttore nelle mani di Elon Musk, che non fa alcun mistero dell’intenzione di utilizzarlo per assecondare i propri interessi. Accendere o spegnere un sistema satellitare da cui oggi dipende il destino militare dell’Ucraina e da cui domani potrebbe dipendere la sicurezza di molti paesi europei, Italia inclusa.

Nelle parole del miliardario americano, che prima avanza un’ipotesi e poi la smentisce, avendola comunque messa sul tavolo, c’è un metodo che è insieme comunicazione e strategia negoziale: forte di una posizione di partenza di forza, in questo caso il monopolio di fatto di Space X con Starlink nel ‘mercato’ dei satelliti, oscilla sempre tra la promessa e la minaccia. Cosa succederebbe se spegnesse Starlink in Ucraina? La domanda serve a ‘pesare’ il valore del sostegno dato, che presuppone altri due passaggi chiave: prima ringraziare e poi pagare. Vale per Zelensky e vale per la Polonia, che non deve azzardarsi a protestare.

Starlink resta accesso, è la rassicurazione, perché è una concessione arbitraria e, in quanto tale, va remunerata con accondiscendenza al disegno principale, quello che vede Musk e Donald Trump fortemente interessati a far finire i prima possibile la guerra in Ucraina, alle condizioni possibili, che difficilmente saranno quelle auspicabili. Non c’è spazio né per troppe rivendicazioni né per chissà quale spazio negoziale.

E’ lo stesso approccio scelto dal presidente degli Stati Uniti Trump su tutti i dossier più caldi, dalla guerra in Ucraina e la ‘mediazione’ tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, alle mire su Groenlandia e Panama, fino alla guerra commerciale con i dazi.

Sul tavolo finiscono l’influenza o la forza, militare, commerciale o industriale che sia, che viene fatta pesare con l’obiettivo chiaro di raggiungere un risultato: in mezzo, ci sono i due concetti più cari a questa logica negoziale, la promessa e la minaccia, che si legano all’effetto finale, la ricompensa o la ritorsione.

Qualsiasi decisione che preveda un accordo con Musk o con Trump deve inevitabilmente tenere conto di questo schema. Si può anche fare ma con la consapevolezza che si legano i propri interessi a quelli di chi esercita il potere a monte, il miliardario e il presidente degli Stati Uniti. Se coincidono, può esserci un vantaggio. Se divergono, si possono iniziare a contare i danni. (Di Fabio Insenga)

Ultimi Articoli

Guerra dei dazi, Cina rispedisce il Boeing negli Usa: “Troppo costoso”

La Cina ha rimandato indietro negli...

Yemen, battaglia Usa-Houthi: news di oggi

Sono almeno 12 le persone che sono state uccise e altre 30 quelle che...

Alcaraz ko con Rune, Atp Barcellona. Come cambia ranking

Delusione Carlos Alcaraz a Barcellona. Il...

Gianni Letta, 90 anni, brindisi in Senato e cena riservata con…

Come festeggia Gianni Letta, che oggi compie 90 anni? Uno dei grandi civil servant...

Altre notizie

Guerra dei dazi, Cina rispedisce il Boeing negli Usa: “Troppo costoso”

La Cina ha rimandato indietro negli...

Yemen, battaglia Usa-Houthi: news di oggi

Sono almeno 12 le persone che sono state uccise e altre 30 quelle che...

Alcaraz ko con Rune, Atp Barcellona. Come cambia ranking

Delusione Carlos Alcaraz a Barcellona. Il...