Oggi, alla Fiera di Rimini, l’arte e l’ambiente si incontrano in una performance unica nel suo genere, dove la voce di Massimiliano Finazzer Flory e l’interpretazione di Giovanna Zampagni, docente del Liceo Artistico di Avezzano, danno vita ai pensieri di giovani studenti sull’ecosostenibilità. Con materiali di scarto trasformati in opere d’arte e parole che evocano un futuro di energia rinnovabile, l’evento si inserisce nella cornice di Ecomondo come un’esperienza interattiva che invita il pubblico a riflettere e a partecipare attivamente.
Questa iniziativa, supportata dal Greenthesis Group, rappresenta un dialogo tra passato e futuro, evocando miti come quello di Prometeo e il pensiero dei grandi poeti italiani, e integrando discipline diverse: teatro, musica elettronica e arte visiva. Il tutto è arricchito dal sound design originale di Matteo Pendenza, che accompagna e amplifica le voci degli studenti abruzzesi, rendendoli protagonisti di un’arte che non si consuma, ma si rigenera.
Di seguito, riportiamo l’intervista a Massimiliano Finazzer Flory, che spiega il significato profondo di questa performance dedicata a un’economia circolare e alla tutela del nostro ambiente.
Ci spiega di cosa si tratta?
«Di materiale di scarto che finisce sulla tela – afferma Finazzer Flory – con un assemblaggio di rifiuti che riprendono vita grazie
alla nostra interpretazione. Giovanna Zampagni compone in diretta un collage materico, mentre la voce e la musica accompagna l’azione concettuale».
Quale il ‘ruolo’ che svolgeranno gli spettatori?
«Il pubblico viene invitato a giocare seriamente con noi aggiungendo parole sul tema dell’ambiente sul 2030. L’opera sarà viva, rimanendo in relazione col pubblico fino alla conclusione della fiera».
Al futuro molto prossimo si arriva lavorando su scritti dei grandi dei secoli scorsi…
«È cosi. Tra i miei testi ci sono Francesco d’Assisi e Dante, ma anche i miti, tra cui alcuni attualissimi: Fetonte, Prometeo, Narciso»
L’evento è promotore dell’iniziativa Call4Circular. Che cosa significa?
«Si tratta di voce, musica elettronica e installazione di arte contemporanea, il tutto in movimento circolare».
Economia circolare per tutelare la risorsa più preziosa, ma limitata, che abbiamo: l’ambiente.
«L’economia circolare prevede cultura che circoli. Ecco perché ho raggruppato insieme le voci dei studenti coinvolti con la musica elettronica prodotta dall’artista e architetto marsicano Matteo Pendenza, con Zampagni che pittura e si pittura il corpo di parole che io recito nei miei testi, ispirati sui falsi miti della scienza e veri miti della natura».
Un riciclo d’arte.
«Materiale di scarto finisce sulla tela con un assemblaggio di rifiuti che riprendono vita grazie alla nostra interpretazione. Colgo l’occasione per ringraziare Greenthesis group, che offre a tutti questa opportunità».
Quello che lei promuove è un progetto ambizioso, che parte dalla storia e, attraverso l’arte, cerca di tratteggiare un futuro possibile, e migliore.
«La performance è parte di un progetto che vede una visione della terra, del pianeta come poesia che significa trasformazione, circolazione di buone e belle pratiche tra la parola, il suono, il corpo e l’immagine».
Si spazia dunque attraverso discipline e forme d’arte differenti, che si integrano?
«Si spazia tra teatro, musica e arte contemporanea, utilizzando in scena solo materiali e metafore della sostenibilità. Anche i vestito dell’artista e il copione dell’attore sono diventati prodotti riciclabili di un’arte che non si consuma».