Avezzano – Si è concluso con una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione il processo a carico di G.D.B., un trentenne di Avezzano accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti della sua ex compagna, appena ventenne. Il Tribunale Collegiale di Avezzano, presieduto dal giudice Minotti e composto dai togati D’Orazio e Cuomo, ha accolto le prove raccolte e le testimonianze in aula, confermando la gravità dei reati contestati.
La vicenda, risalente all’inizio del 2023, ha avuto origine dalla disperata richiesta di aiuto della giovane vittima, la quale si è rivolta alla madre per sfuggire alla convivenza divenuta insostenibile a causa delle violenze fisiche e morali inflitte dall’ex compagno. Gli agenti del Commissariato di Ps di Avezzano, intervenuti tempestivamente su segnalazione della madre della vittima, hanno aiutato la ragazza a lasciare l’abitazione e a denunciare i maltrattamenti subiti.
Durante il processo è emerso che la convivenza della giovane con l’imputato, durata solo 100 giorni, era stata caratterizzata da episodi di violenza continua, con pugni, calci e addirittura percosse inflitte con l’uso di un guinzaglio per cani. La ragazza, più volte intenzionata a ritornare dai suoi genitori, era stata minacciata e trattenuta contro la sua volontà. Oltre ai maltrattamenti fisici, la giovane ha descritto un contesto di controllo pervasivo, con una sorveglianza continua da parte dei familiari dell’imputato.
Grazie alle prove testimoniali, ai tabulati telefonici e ai messaggi WhatsApp presentati, la versione della vittima è stata confermata in aula. Il Pubblico Ministero, nella requisitoria, aveva richiesto una condanna di 3 anni e 9 mesi, ma il Tribunale ha inflitto una pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione.
La vittima, assistita dall’Avvocato Roberto Verdecchia, ha ricevuto un risarcimento per i danni subiti e una provvisionale di 3.500 euro. L’imputato, difeso dall’Avvocato Giovanni Fracassi, è attualmente soggetto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla giovane, ancora in vigore.